venerdì 5 gennaio 2018

Presentazione


“Appunti sul mistero” ci guiderà tra i grandi enigmi dell’umanità, concepiti sin dai suoi albori. Da dove veniamo, chi ci ha creato, quale destino ci attende dopo la morte? L’autore cercherà le risposte nella storia, quella ufficiale e non, passando da Sodoma per arrivare sino al mito di Atlantide, elencando le inspiegabili scoperte come la pietra tombale di Palanche (in copertina), o le misteriose strutture del tutto simili ai nuraghi, presenti nella Scozia. Cosa voleva dirci realmente Nostradamus? Quali sono le origini del popolo sardo?  Le Piramidi egizie erano solo immense tombe, oppure avevano un altro, ignoto scopo? La Bibbia contiene davvero un codice? Quali e quante verità ci sono tenute nascoste? Andrea Governi, attraverso l’analisi degli scritti di Isacco Newton, Platone o Gustav Jung, ma non solo, ci prenderà per mano, conducendoci con semplicità e rigore negli insondabili labirinti della nostra comune storia.


Andrea Governi nasce a Cagliari il 10 luglio 1977. Ha frequentato il liceo classico Dettori, dunque ha conseguito la laurea in Giurisprudenza. E‘ giornalista pubblicista. A tutt'oggi lavora presso un importante ente umanitario. Coltiva la passione per il mistero, per la storia e per la storia delle religioni. "Appunti sul mistero" è la sua prima opera.
INDICE:

CAPITOLO PRIMO - VITA DOPO LA MORTE
- Il Ponte con l’aldilà
- Chico e la posta dall’aldilà
- Paranormale o normale?
- Le tortuose vie per l’aldilà
- Il fantasma e lo psicologo
- Altre vite
- Gesù-
- La medium Sylvia Browne e l’aldilà
- Ovunque fantasmi
- La Psicologia e la Parapsicologia si incontrano
- Microtubuli vettori per l’aldilà
- Che cosa succede quando si muore
- Il Paradiso esiste, ci sono stato
- Un soffio d’eternità
- La morte condivisa

CAPITOLO SECONDO. ALIENI, UFO E OGGETTI VOLANTI.
- La struttura misteriosa del Mar baltico
- Amy ed i fratelli dell’infinito
- Impronte degli Dei
- Comete emissarie del destino
- Triangoli multidimensionali
- Il mistero di Caronia
- Genesi alternative
- Maria Vergine
- Robert Dean e gli Ufo
- Tombe di Alieni
- L’uomo un animale addomesticato da Dio?
- Demoni o extraterrestri?
- Vaticano e Ufo
- Angeli o alieni?
- Armi del passato o del futuro?


CAPITOLO TERZO. ARCHEOLOGIA PROIBITA.
- Archeologia proibita parte prima
- Archeologia proibita parte seconda
- Archeologia proibita parte terza
- Archeologia proibita parte quarta

CAPITOLO QUARTO. UNA STORIA DIVERSA
- La civiltà Sarda
- Storia. La consapevolezza senza tempo
- Hatshepsut e il mistero della donna che fu re
- Remote wieing
- La Principessa del Giappone e la quinta dimensione
- I fondali marini del Giappone
- Fossili cibernetici
- Altre verità
- Biglino e l’altra genesi
- Egitto una storia diversa
- Sodoma e Gomorra distrutte da un ordigno nucleare?
- Gli Javeah e gli Ebrei

CAPITOLO QUINTO. I MISTERI Di ATLANTIDE, DEL TRIANGOLO DELLE BERMUDA E DELLA TERRA CAVA
- Atlantide e la frontiera tra scienza e mito
- Atlantide. Una storia diversa
- La Sardegna è Atlantide? Altre ipotesi
- La Terra Cava
- La scoperta del mondo sotterraneo
- Città sotterranee
- Il Triangolo delle Bermuda
CAPITOLO SESTO. ALTRI MISTERI.
- Il Cronovisore
- La malattia non convenzionale
- La Sindrome degli Antenati
- Trapianto d’organi ma non solo
- Pozzi Sacri non solo in Sardegna.


CAPITOLO SETTIMO. LE PROFEZIE.
- Le Profezie
- Nuove date per la fine del mondo
- Giugno non più giugno
- Nostradamus
- I Presidenti Americani tra profezie e malefici
- I Profeti del passato
- Segreti sulla nostra fine
- Il papato e le profezie
- Profezie scientifiche
- “ L’ultima Profezia” di Zacheria Sitchin
- Profezie a confronto
- L’Islam e le sue profezie
- Il Buddhismo e le sue profezie
- Profezie mariane
- Le profezie di Baba Vanga
- Il Codice della Bibbia

Nostradamus


Michel De Nostredam fu un uomo borghese del 1500. Figlio del notaio della città, brillante medico, con carità cristiana si adoperò alle cure dei malati di peste, morbo fatale che lo privò di moglie e figli. Le sue seconde nozze segnarono l’inizio di una vita completamente diversa, dedicata ad astrologia, matematica ed alchimia, scienze a cui era stato iniziato dal nonno, il quale gli insegnò l’uso della cabala ebraica, che a suo dire gli permise, unitamente alla conoscenza delle scienze, l’anticipazione del futuro.

Le sue profezie furono numerosissime e coinvolsero personaggi storici del medioevo, tra cui Caterina De Medici, moglie di Enrico II re di Francia, la quale ricevette dal profeta le cure per combattere la sterilità, non avendo ancora dato un erede dopo undici anni di matrimonio. Grazie a Nostradamus ebbe dieci figli.

Nostradamus sosteneva di entrare in uno stato di trance che lo conduceva alla chiaroveggenza, permettendogli di vedere immagini del futuro, come se fossero immerse in un recipiente d’acqua. La predizione si basava anche sulla ciclicità del tempo, infatti, a suo dire, il sole e le stelle seguono dei percorsi fissi, affinché si crei una sorta di ripetersi di eventi identici tra loro.

Le visioni sul futuro del mondo vennero racchiusi ne “Le Profezie” raccolte in gruppi di cento per ogni libro, con previsioni in ordine sparso fino all’anno 3797. L’opera fu redatta con uno stile criptico ed ermetico, dalla difficile interpretazione, affinché la Santa Inquisizione non lo condannasse al rogo come eretico. La rivelazione che rese il profeta popolare riguardò la morte di Enrico II di Francia: ”Il giovane leone dominerà il vecchio / in campo bellico a singolare duello / in gabbia d’oro gli occhi gli spaccherà / due ferite una, poi morire, morte crudele.”


Il re morì quattro anni più tardi dal pronostico, in occasione del matrimonio della figlia maggiore Elisabetta con il re di Spagna Filippo II, nello svolgersi dei tornei di cavalleria, Enrico II, indicato nella profezia come il leone, (segno astrologico della Francia e del suo re), fu ferito da una scheggia che oltrepassò l’elmo d’oro, conficcandosi nell’occhio. La scheggia si staccò allo spezzarsi della lancia del leone araldico della Scozia, sotto il cui blasone combatteva il conte di Montgomery, dodici anni più giovane di Enrico II. Due ferite fatali: frattura del cranio ed occhio trafitto. Il sovrano morì tra atroci sofferenze maledicendo il profeta.

Il triangolo delle Bermuda


Nell’oceano Atlantico occidentale, per oltre 1.300 chilometri quadrati, più di mille persone sono scomparse. Nel tratto di mare che dalla costa sud orientale degli Stati Uniti forma un triangolo che comprende le Bermude, la Florida meridionale ed il Puerto Rico, dal 1945 si sono susseguite delle anomale scomparse di aerei e natanti, svaniti nel nulla insieme agli equipaggi. Il primo caso di sparizione di velivoli fu quello del 05 Dicembre 1945, quando dalla base aeronavale di Fort Lauderdale la Squadriglia 19 (cinque bombardieri) decollarono per una missione di addestramento, con condizioni di cielo terso e mare calmo. Durante il volo tutti e cinque i bombardieri comunicarono di avere problemi con le bussole. Perso il segnale con la base, non si ebbe più alcuna notizia né dei quattordici uomini partiti in missione, né dei loro apparecchi.


La stessa sorte coinvolse il velivolo che andò in soccorso della Squadriglia 19. Con il passare degli anni le sparizioni furono sempre più frequenti. Il 05 Aprile 1966 il bombardiere convertito in trasporto merci civile North American B - 25 Mitchell, con il suo equipaggio di tre persone, andò incontro alla sua ignota sorte. Molte altre sparizioni si sono susseguite nel tempo, alcune non ufficiali. Per quanto riguarda i natanti, il primo testimone di strani eventi su quell’ampio specchio di mare, fu Cristoforo Colombo nel 1492. 

Nel suo diario di bordo annotò improvvise ed inspiegabili avarie della bussola e della strumentazione di bordo, di bagliori inspiegabili avvistati notte tempo nel cielo ed una palla di fuoco inabissarsi tra i flutti. Dalla seconda metà del settecento la lista di vascelli scomparsi in condizioni di mare calmo sono numerose. Tra queste uno dei primi misteri fu quello del mercantile Rosalie, ritrovato nel 1840 a pieno carico, con le vele spiegate ed in perfetto ordine di stato. Privo dell’equipaggio, solo un canarino in gabbia rispose all’appello. Si potrebbe ipotizzare che l’equipaggio sia morto per un’epidemia, tuttavia non si spiegherebbe come mai gli arredi e le strumentazioni fossero in perfetto ordine. Ipotizzando un atto di pirateria, come dovremmo giustificare la presenza del carico e non degli uomini dell’equipaggio? Per i pirati avrebbero forse avuto più valore gli uomini e non gli oggetti presenti? Sarebbe a dir poco credibile. Stesso destino per il Chester, che nel 1855 fu ritrovato senza equipaggio, ma anche senza bussole e carte di navigazione. Forse qualcosa aveva indotto i marinai a tuffarsi nell’oceano, o furono inspiegabilmente rapiti?

La macchina di Anticitera


La macchina di Anticitera è un oggetto mirabolante. È un calcolatore astronomico ritrovato nel mare della Grecia, presso l’isola di Anticitera, da alcuni pescatori nel lontano 1900. L’oggetto è un manufatto risalente al 150 a.C. circa, un sofisticato planetario meccanico mosso da ruote dentate, che sembra servisse a calcolare il movimento dei corpi celesti e gli equinozi, nonché le date dei giochi olimpici. Inizialmente si pensò che il misterioso oggetto, (ritrovato insieme a un carico di statue marmoree) fosse un orologio, tuttavia gli orologi (per quanto ne sappiamo) hanno avuto origine nel medioevo, quindi sarebbe stato un ritrovamento inspiegabile.

Il meccanismo è un oggetto di alto livello, un qualcosa di altamente sofisticato: i pianeti si muovono secondo il moto reale del sistema solare. Presenta, inoltre, una maniglia estraibile che consente di far girare la ruota in modo da far spostare tutti i componenti. La luna ha un movimento particolare, ruota intorno al sole ad una velocità costante, la lancetta, però, si sposta secondo un moto anomalo che rende in alcuni casi il movimento più veloce o più lento. Per comprendere meglio la dinamica del funzionamento di questo favoloso oggetto si può consultare internet, dove su You Tube è disponibile un filmato che ricostruisce virtualmente il funzionamento dell’oggetto.


Sono in molti che hanno dedicato i loro studi ad Anticitera, ma solo negli anni ottanta Micheal Wright cominciò a studiare in modo approfondito l’antico oggetto, riproducendo una copia perfetta dell’originale, compresi i pezzi mancanti. Possiamo affermare che il planetario greco è un oggetto che stravolge le cognizioni storiche relative agli antichi greci, (pur considerando che molte conoscenze di questa civiltà sono andate perdute nel medioevo), essendo un manufatto tecnologico alla stessa stregua di un computer, tanto da poter essere classificato come “oopart” (manufatto fuori luogo), opera non ricollegabile al periodo storico di cui fa parte.

I fondali marini del Giappone


Nel 1995 un appassionato subacqueo esplorò la zona meridionale del tratto oceanico che bagna l’isola giapponese di Okinawa. Giunto al quindicesimo metro di profondità, con grande sorpresa, si trovò dinanzi ad una struttura artificiale in pietra. L’indomani la notizia del ritrovamento del monolite fu sulle prime pagine dei quotidiani giapponesi. Naturalmente, come accade sovente nei casi di ritrovamenti spettacolari, non vi era accordo tra cronisti e studiosi se si trattasse di opera umana oppure di effetto naturale. Attratti dal fascino della certezza di imbattersi in nuove scoperte sottomarine, dopo alcuni anni gruppi di esperti si dedicarono all’esplorazione dei fondali oceanici. La loro lungimiranza fu premiata dal ritrovamento di svariati siti archeologici, già dalla profondità di sei metri. Strutture architettoniche d’identica fattura al Castello di Okinawa edificio sito nella terraferma, adibito a luogo di culto fin dal 1000 a.C., ma ben più antico.

Non si conoscono i costruttori di questo luogo né la cultura progettista, ma tra gli abitanti dell’isola sopravvivono molte superstizioni. Scartata l’ipotesi primaria che le costruzioni sottomarine potessero essere state edificate nel periodo del secondo conflitto mondiale e poi dimenticate si è ipotizzato, non senza creare un vespaio di critiche, che quanto giace in fondo al mare possa essere ciò che rimane dell’ipotetico continente sommerso di Lemuria (o anche detto Mu).


Lemuria è il nome di una terra presunta di cui non è certo neppure il nome (alcuni identificano questo continente col nome Mu, altri credono che Mu sia un ulteriore continente scomparso) che si sarebbe trovato nell’oceano Pacifico o in quello indiano. Altri sostengono potesse racchiudere il tratto di mare che dal Madagascar arriva fino al Pacifico passando per l’Oceano Indiano: le terre presenti in questo spazio non sono altro che le spoglie di questo enorme continente inabissatosi nella notte dei tempi. La memoria di questa terra sopravvive grazie agli scrittori dell’occulto che, pur variando su temi e contesti, sono concordi sul fatto che un cataclisma fece sparire questo continente.

La volta stellata nella tomba di Senenmuth


L’antico Egitto è l’emblema degli interrogativi storici. Lo storico Manetone, vissuto nel III secolo a.C., parla dell’Egitto suddividendolo in tre periodi monarchici: il periodo degli Dei, semidei ed il periodo del governo degli uomini. Il mito ci parla di un periodo in cui le divinità erano in stretto contatto con l’uomo, un rapporto diretto in cui talvolta si creavano rapporti sentimentali o di semplice opportunità. Potremmo allora considerare veramente Hatshepsut non solo regina ma anche veramente figlia di un dio se, in fin dei conti, le divinità altro non erano che potenti esseri, provenienti da quelle stelle a cui l’intera cultura e scienza era consacrata?

Nella tomba di Senenmuth ,scoperta da una spedizione archeologica nel 1929, come già detto unita a quella della Regina attraverso una galleria, si celava un segreto, in un ambiente angusto col soffitto a meno di due metri da terra. Dopo millenni la calce che ricopriva il solaio cedette al peso del silenzio, rivelando una volta stellata. Rimosso il cemento gli archeologi poterono ammirare la volta celeste, che poi dedussero, con lo studio della posizione dei pianeti, corrispondere al cielo com’era nel 1463 a.C. Tra le stelle della cintura di Orione, stelle molto importanti perché sulla loro prospettiva sono state costruite le Piramidi di Ghiza (ed altri importanti monumenti delle civiltà mesoamericane), compaiono tre ellissi appuntite come gocce, una all’interno dell’altra.


Questo tipo di simbolo è ritenuto inusuale nell’iconografia egizia e su di esso possiamo solo fare supposizioni. Potrebbe indicare la presenza di satelliti orbitanti, come potrebbe indicare che la loro orbita ellittica, non quantificabile temporalmente, sia quella dei pianeti in cui è presente la vita, la dimora di coloro che ci hanno creato. Forse Senenmuth ha voluto tramandare ai posteri l’eterna memoria della sua amata, del luogo dove, una volta deposto il corpo mortale, sarebbe andata, essendo figlia di un dio. Ha forse svelato qualcosa che, ancora oggi, può essere conosciuto da chi professa i culti misterici?

Presentazione

“Appunti sul mistero”   ci guiderà tra i grandi enigmi dell’umanità, concepiti sin dai suoi albori. Da dove veniamo, chi ci ha creato,...